32 – Il buttafuori a cui non bastò lo Shiatsu

Corpulento, leggermente grassoccio, tatuaggi e piercing.
Il mio ricevente rappresentava bene il suo mestiere di buttafuori da discoteca.
La sua vita era l’incarnazione del suo lavoro al punto che, nella quotidianità, tentava di risolvere tutto con la forza bruta e con i pugni.
La sua fidanzata me lo affidò proprio per questo problema e, grazie allo Shiatsu, anche se con notevole difficoltà, nel tempo effettivamente ebbe a recuperare maggiore consapevolezza e parsimonia nel modo di comportarsi e di relazionarsi con gli altri.
Un giorno arrivò con la mano bendata.
Mi spiegò che aveva visto sul metro un borsaiolo che stava rapinando una signora e lui, per difenderla, aveva rotto il naso al ladro.
Ora, un po’ meno rozzo picchiatore, era diventato un giustizialista che continuava però a malmenare la gente.
Un’altra volta arrivò con una ferita alle sopracciglia e due costole rotte.
Mi disse che era caduto.
Mentre lui si riposava sul futon*, la sua fidanzata fuori dalla stanza mi rettificò: questa volta era stato lui a essere pestato alla grande, finendo in ospedale per 15 giorni.
La cosa curiosa fu che in quella seduta percepii per la prima volta una profonda interazione Shiatsu con quel ricevente.
Sarà che a volte lo Shiatsu per certi riceventi deve aspettare “altri tipi di interventi manuali” per poter diventare attivamente efficace?

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